Ultima modifica: 5 Aprile 2024
Istituto Comprensivo II “Rita Levi Montalcini” > Alla Scuola San Mauro arrivano gli agenti della Polizia di Stato per parlare di bullismo e cyberbullismo

Alla Scuola San Mauro arrivano gli agenti della Polizia di Stato per parlare di bullismo e cyberbullismo

Oggi, 5 aprile, i ragazzi e le ragazze delle classi quinte hanno accolto, alla scuola San Mauro, gli agenti della Polizia di Stato. Durante l’incontro si è trattato l’argomento “bullismo e cyberbullismo”.

Alla domanda “Cos’è secondo voi il bullismo?” un ragazzo ha risposto con un paragone:

Nel cielo ci sono delle stelle che brillano di più e altre stelle che brillano di meno, le prime cercano di spegnere la luce delle altre stelle per apparire più brillanti”.

Gli agenti hanno mostrato dei video esplicativi di episodi di bullismo e hanno spiegato alle classi che tutto ciò che viene pubblicato nelle chat, in rete o sui social, anche se cancellati, possono essere recuperati dalla Polizia. A tal proposito hanno spiegato l’importanza del riferire ai genitori, agli insegnanti o ad un adulto di fiducia ciò che può destare sospetto o preoccupazione e del fare una repentina denuncia in caso di atti di bullismo o cyberbullismo.

Al momento gli episodi sono in crescendo ma le denunce scarseggiano spesso per paura di “peggiorare la situazione” facendo la spia, bisogna invece capire che è l’unico modo per fermare un comportamento pericolosissimo.

La Polizia informa i ragazzi della creazione dell’app YOUPOL su cui si possono fare segnalazioni per bullismo/cyberbullismo o droga in forma anche anonima.

Si è poi passati a parlare dei SOCIAL NETWORK e dell’uso di internet cercando di vedere i lati positivi, ma soffermandoci anche sulla pericolosità.

Si è parlato anche dei giochi on line e di come usarli in modo sicuro. Capita di giocare con persone che non si conoscono e non sempre sono chi dicono di essere: mai fidarsi! Non rispondere a domande di estranei (dove abiti, con chi sei, vai in vacanza…) o peggio decidere di incontrarli pensando di vedere un altro bambino di 10/11 anni. Anche su altre piattaforme è possibile incontrare persone “false” con profili che sembrano veritieri perché “rubano” le foto, i video e i post da altri profili pubblici.

Gli agenti hanno raccontato dei pericoli, dei trucchi e degli inganni di internet e dei social. Accade sempre più spesso che le persone non si accorgano nemmeno di passare ore sui social: in media i ragazzi passano 4 ore al giorno sulle piattaforme.

Si è approfittato dell’occasione per raccontare anche dei pericoli delle CHALLENGE: a mente lucida ci si rende conto della pericolosità ma stando troppo su internet si perde il contatto con la realtà e non sempre si è consapevoli nel prendere decisioni azzardate e pericolose.

Nell’ultima parte gli agenti hanno spiegato la pericolosità dell’invio di immagini intime a “fidanzati/e” o peggio a persone estranee.

Alla fine, nel cortile della scuola, gli agenti ci hanno mostrato il loro furgone antisommossa spiegandoci per cosa lo usano e la “strumentazione” che portano con loro durante le manifestazioni/eventi… e abbiamo sentito il suono della sirena.